Fu un pomeriggio del 2008 quando approciai l’allora sindaco di Quartu Gigi Ruggeri in piazza IV Novembre (i miei compagni di classe mi guradarono sbalorditi) e gli esposi l’esigenza di noi 15enni di avere dei bus di notte.
Tornando indietro: l’anno prima feci l’esame per il patentino per la guida di ciclomotori (passai al primo colpo) ma i miei genitori non vollero acquistarmi un motorino. Motivo? Non era abbastanza sicuro e la S.P. 17 (che avrei dovuto percorrere) era molto pericolosa, soprattutto di notte.
Mi arrabbiavo tantissimo con loro perchĂ© ero convinto fossero ‘esagerati’. Se volevo uscire in bicicletta e tornavo di notte, volevano che usassi le luci, indossassi un giubbino fosforescente e possibilmente anche un casco. Pazzi?!
Solo adesso mi accorgo che quelle precauzioni forse mi hanno salvato la vita (pensate alla ragazza di Gorgonzola, travolta tornando in bici in una strada senza illuminazione). Poi la S.P. 17 Ă© famosa per le croci che continuano ad aumentare esponenzialmente rendendola sempre piu’ simile al tratto Roma-Pompei della via Appia nel 71 a.c..
Nella primavera del 2010 l’incidente stradale che costò la vita al mio compagno di scuola Leonardo Secci mi fece capire ancora di piĂą quanto sia facile perdere la vita.
Nell’anno scolastico 2010-2011 fui eletto rappresentante d’istituto e alla consulta provinciale degli studenti. La mia prioritĂ per il mio ultimo anno di scuola Ă© stato il realizzare un progetto di sicurezza stradale che potesse sensibilizzare tutti; ragazzi e adulti, automobilisti e pedoni, comuni mortali e politici, perchĂ© solo uno sforzo collettivo avrebbe potuto cambiare le cose.

‘Vivo Sicuro‘ per me era molto piĂą che un progetto di sicurezza stradale come tanti altri. Era una sfida per creare un movimento di sensibilizzazione ideato e condotto da ragazzini per ricordare un compagno e tutte le vittime della strada per cambiare il nostro futuro. I ricordi delle persone ‘lasciate per strada’ deve darci forza per combattere il mare di avversitĂ burocratiche e culturali che nei palazzi degli enti e dietro i volanti delle vetture determinano il futuro dei cittadini.
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- L’albero piantato in ricordo di Leonardo Secci e di tutte le vittime della Strada.
- 12 Aprile 2011, ‘1a Giornata della Sicurezza Stradale’ (Liceo Brotzu, Quartu S. E.)
Ora Ă© da un paio di anni che non vivo piĂą in Sardegna ma quando torno in vacanza mi vien rabbia. Poco cambia, la gente vuole un miglioramento ma si arrendono davanti ‘all’impossibile’.
“L’Italia vive di Fiat, ENI e polizze assicurative; quindi arrenditi che l’interesse nell’investire in questo settore non c’e’ ne ne da parte dei politici e tanto meno da parte delle persone”.
Quando la gente mi chiede come mai mi stia dedicando così tanto a cose che poco mi riguardano la mia risposta Ă© sempre la stessa: ‘perchĂ© ci credo’.
Far della strada un luogo sicuro partend i servizi di trasporto pubblico per ridurre il numero di veicoli in giro e le possibilita’ di avere incidenti.
Il 12 Aprile 2011 insieme a gli altri rappresentanti abbiamo lanciato la prima ‘giornata della sicurezza stradale’ e il concorso a premi. Arriva la stampa locale, fanno interviste e la gente parla della nostra iniziativa, per un giorno la Sardegna si interessa al problema.

Durante questa iniziativa incontro tanti VIP a livello locale tra politici, funzionari, presidenti di associazioni e studenti rappresentanti di altri istituti.
Durante le assemblee d’istituto nel corso dell’anno abbiamo discusso di problemi legati al trasporto pubblico e redatto una proposta che abbiamo fatto circolare e per la quale io e gli altri rappresentanti ci siamo impegnati a raccogliere centinaia di firme (tutte autenticate).
Anche l’anno scorso presentai una serie d’idee al sindaco di Quartu Mauro Contini il quale non mi aveva neanche riconosciuto (ecco cosa succede quando vivi un anno a Manchester) . Lasciai la copia di un ‘Progetto per Quartu’ che si basava molto sulla proposta dell’anno prima con alcune modifica e mi venne dato modo e tempo di spiegare a voce i punti principali. Lui sembrava molto entusiasto ma l’amministrazione era molto impegnata in quel periodo per la costruzione dello stadio che doveva essere pronto entro inzio stagione il quale ‘avrebbe avuto una serie di collegamenti di trasporti e servizi per ricreare lo stadio Inglese dove possono andare anche le famiglie senza portare l’auto’.
Quest’anno parlando con commercianti, albergatori, turisti, studenti e conoscendo l’opinione di molte persone residenti, ho pensato ad una serie di proposte ‘a tutto tondo’ che possano aiutare tutti a viaggiare piu’ serenamente. Vi invito a leggerle e commentarle, non essendo un esperto ci saranno diversi errori ma il senso e’ di far vedere come potrebbero essere i servizi e i vantaggi che porterebbero.
Link Utili:
Sito Ufficiale di Vivo Sicuro
Pagina Facebook: ‘Vogliamo Bus Notturni per Cagliari e Area Vasta’
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