L’associazione culturale ‘Urban Center Cagliari’ sottolinea il suo sostegno all’iniziativa ricordando le manifestazioni degli anni precedenti per portare avanti quest’idea.
In un Città che vuole essere europea e moderna, il trasporto pubblico riveste un ruolo centrale. Sempre di più, infatti, il peso dei mezzi privati rende le nostre città e soprattutto i nostri centri storici, dei mari di lamiera, che solo in virtù della nostra abitudine all’utilizzo dell’auto siamo disposti a tollerare. Il mezzo pubblico è meno costoso, pericoloso, inquinante ed ingombrante dell’auto privata.
Per l’associazione Urban Center Cagliari, uno dei passi fondamentali da compiere nell’incentivazione del mezzo pubblico nell’area metropolitana, è l’istituzione di un servizio di trasporto collettivo notturno che riesca ad intercettare quanti più utenti possibile.
Gli autobus notturni sono considerati, soprattutto dai giovani di Cagliari e dell’area vasta, una priorità. Le città contemporanee all’avanguardia scommettono sul mezzo pubblico, per la sua capacità di garantire una mobilità più sostenibile, più sicura, più conveniente per il fruitore. Anche il Sindaco Zedda, nel suo programma elettorale, parlò di una città che “paga un pesantissimo ritardo nei trasporti e nell’organizzazione della mobilità. Scarsa efficienza, insicurezza e decoro condizionano fortemente la qualità della vita, i costi economici e sociali della collettività e di ciascun cittadino (…)” e della necessità di “modificare le abitudini a favore del mezzo pubblico nell’interesse della collettività e in ragione di una reale convenienza per le tasche dei cittadini, facilitare i tempi di accesso, partecipare alla buona salute degli abitanti e incentivare il decoro urbano. (…)”
L’associazione Urban Center Cagliari si è sempre spesa per l’istituzione di un servizio di bus notturni che possa davvero essere competitivo nei confronti dell’auto. Nel febbraio del 2012, insieme a ProgReS – Progetu Repùblica lanciammo il bluff dei bus notturni, spargendo la notizia dell’attivazione del servizio e raccogliendo oltre 5000 contatti in una sola giornata e facendo inviare più di duecento mail di ringraziamenti al comune, alla CTM, all’assessorato e alla commissione trasporti. Nel nostro piccolo, crediamo che questo gesto abbia portato il comune di Cagliari e la CTM ad istituire il successivo servizio di trasporto pubblico notturno sperimentale che però non riguardò l’area vasta ma soltanto il comune di Cagliari.
Proprio in virtù di questa limitazione miope, il piano della CTM si rivelò sottoutilizzato ed alla fine dell’estate fu soppresso.
Successivamente, per Capodanno, sollecitammo l’istituzione di una linea ad hoc per portare gli utenti dall’area vasta al centro. Non se ne fece nulla, e la ritenemmo un’occasione persa per creare quell’abitudine che col trasporto pubblico è necessaria.
Quest’anno la CTM e il comune di Cagliari hanno proposto la sperimentazione in notturna della linea 7, inaugurata pochi mesi fa e che compie il giro dei quartieri storici, che dovrebbe operare la sua ultima corsa alle 00.40. Questo sistema, oltre a non garantire nessun collegamento necessario con l’area vasta, non copre neanche le ore notturne.
Quello che si dovrebbe fare, pur a rischio di andare in perdita e consapevoli del fatto che i frutti si vedrebbero nel lungo periodo, è istituire almeno due linee, che riguardino almeno i centri della prima cintura dell’hinterland cagliaritano: Pirri, Monserrato, Selargius, Quartucciu, Quartu S. E., con una frequenza di almeno mezz’ora, per essere realmente una alternativa alla macchina.
Senza questo e una seria politica di disincentivazione delle auto private (creazione di corsie preferenziali, eliminazione di posti auto nelle zone del centro storico -ad es. largo carlo felice- sospensione degli interventi a favore della mobilità privata etc…) Cagliari non diventerà mai una città pienamente vivibile, a cominciare dalle piazze del centro storico fino alle arterie lungomare.
Una città che sia a misura di bambino come di adulto, di turista come di lavoratore. Una città europea, finalmente.
Si scrive bus notturni, ma si legge futuro.
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